Nella forma narrativa che lo ha reso celebre, quella del «romanzo senza finzione», Javier Cercas nel suo nuovo libro Il folle di Dio alla fine del mondo (Guanda) cerca una risposta alla domanda che nessuno può fare a meno di porsi, fondendo in queste pagine le sue più intime ossessioni con una delle preoccupazioni fondamentali della società contemporanea: il ruolo della spiritualità e della trascendenza nella vita umana, che inevitabilmente si confronta con la religione e con il desiderio di immortalità. Vi aspettiamo da GO con l'autore e Dom Bernardo Gianni per discuterne insieme.
Il libro:
Ecco un folle senza Dio che insegue il folle di Dio fino alla fine del mondo.
Da questo attacco folgorante prende avvio un libro unico, che nessuno finora aveva avuto l'opportunità di scrivere. Il «folle senza Dio» è uno scrittore ateo e anticlericale, che si definisce laicista militante, mosso dal desiderio di parlare a tu per tu con papa Francesco, il «folle di Dio», come amava definirsi anche il santo di cui ha scelto il nome. Ma oltre che unico, perché mai il Vaticano aveva aperto le sue porte a uno scrittore con tanta generosità, questo è un libro di notevole profondità, il racconto magistrale e personale che scaturisce dalla penna di un grande autore: quasi un thriller su quello che è il più antico mistero della storia dell'umanità. È vero che esiste la vita dopo la morte?
L'autore:
Javier Cercas (1962) è uno scrittore spagnolo, collaboratore abituale dell'edizione catalana di "El País" e del supplemento del sabato, oltre che dal 1989 docente di letteratura spagnola all'Università di Gerona.
Ha raggiunto il successo con Soldati di Salamina (Guanda 2002); Il movente (Guanda 2004); La velocità della luce (Guanda 2006); La donna del ritratto(Guanda 2008); Anatomia di un istante (Guanda 2010); Il nuovo inquilino(Guanda 2011); La verità di Agamennone (Guanda, 2012); Le leggi della frontiera(Guanda, 2013); L'impostore (Guanda 2015, vincitore dell'European Book Prize 2016); Il punto cieco (Guanda 2016), Terra Alta (Guanda 2020), Indipendenza (2021).
Nel 2016 ha vinto la IX edizione del Premio FriulAdria "La storia in un romanzo", per «l’audace esplorazione dei limiti fra realtà e finzione: per aver restituito nei suoi romanzi la coerenza e la simmetria della storia, ma anche tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura». Tra i premi che gli sono stati conferiti ricordiamo il Premio Nacional de Narrativa (2010), il Premio Salone Internazionale del Libro di Torino (2011) e il Premio Internazionale Mondello (2011).
Nel 2019 gli viene attribuito il Premio Sicilia, conferito nelle precedenti edizioni a Isabel Allende e Luis Sepúlveda. Un premio nato per omaggiare le massime voci del nostro tempo, per riconoscerne l’eccellente impegno personale, civile ed artistico.
Del 2022 il Premio Fulvia, prestigioso riconoscimento dedicato al personaggio femminile di Una questione privata, il romanzo che Beppe Fenoglio ha scritto nel 1963.